omnia vincit amor.

Cap.9

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    how about a smile?

    Group
    Sun
    Posts
    1,796
    donuts
    +33

    Status
    Anonymous
    Era stata un'adolescenza strana, quella di Seokjin. Fin da piccolo era stato un ragazzo tranquillo e taciturno, pur non amando di certo la solitudine. Era semplicemente un giovane che stava vivendo quella che molti definivano l'età più difficile dell'intera vita. Ma Seokjin non sapeva se essere o non essere d'accordo con quell'affermazione. Lui non trovava che, rispetto all'infanzia, la sua vita avesse avuto particolari cambiamenti. O, se anche erano avvenuti, lui non ne era stato testimone. La vita si consumava semplicemente nella tranquillità delle giornate, giornate forse un po'vuote, ma di cui il ragazzo si era sempre accontentato. In fondo, non aveva mai avuto particolari aspirazioni, se non quella di trascorrere un'esistenza priva di grandi scombussolamenti.
    Eppure, in qualche angolo recondito della sua mente era conservato un ricordo, un particolare della sua vita che lui non avrebbe voluto dimenticare mai ma che, purtroppo, aveva già perso. Quell'avvenimento si era perso negli angoli più bui della sua mente, mescolato a chissà quali altri ricordi. Molte immagini si sovrapponevano nella sua testa, cose che lui non si ricordava nemmeno di aver vissuto avevano rubato il posto ad avvenimenti decisamente più importanti per lui ma, ormai, non ci poteva più far niente. Cercava di ricostruire il suo vissuto con i pochi stralci di ricordi che gli rimanevano, cercando di farli combaciare l'uno all'altro. Com'era prevedibile, però, essi non si collegavano mai l'uno all'altro. Erano sempre eventi, facce, parole, tutti estremamente scollegati tra loro. Comunque, pur non ricordandosi di preciso il giorno in cui la sua vita era cambiata, gli restava ancora la consapevolezza che cinque anni prima -quindi, se non andava errato, doveva essere successo quando lui aveva quindici anni- aveva incontrato i suoi salvatori, come era solito chiamarli. Qualche giorno prima s'era imbattuto casualmente in uno di loro. Taehyung, era quello il suo nome, anche se lui non poteva dire di ricordarselo. Semplicemente, in cuor suo sentiva che era suo amico.
    Sbuffò, ritornando a concentrare il viso sul suo caffè ormai freddo. Taehyung era andato in bagno, e così lui si era ritrovato nuovamente da solo. "E' solo per qualche minuto" l'aveva rassicurato l'altro, ma, in realtà, a Seokjin non dispiaceva essere lasciato da solo. L'unico problema era rappresentato dalle sue crisi, ma cercava di non pensarci.

    Anche se ci rifletteva su da un tempo che gli pareva infinito, Seokjin non riusciva assolutamente a ricordare come fosse arrivato in quella città. Le strade avevano qualcosa di familiare, ma non avrebbe saputo dire con esattezza dove si trovava. Nè, peraltro, aveva avuto ancora il coraggio di chiederlo a Taehyung. Aveva paura di sentire la risposta. Dato che l'attesa stava iniziando a diventare snervante, si decise a prendere il telefono. Doveva chiamare i suoi zii. Non poteva lasciarli in pensiero, ora che li aveva – per così dire – ritrovati. Il cellulare aveva appena iniziato a squillare che già dall'altra parte si sentì qualcuno alzare la cornetta. I due suoi unici parenti dovevano essere a casa. Sotto un certo punto di vista, Seokjin era sollevato da tutta questa preoccupazione che i due adulti nutrivano nei suoi confronti. Lo faceva sentire amato e, soprattutto, gli era mancato avere una famiglia. Non gli importava che vivessero dall'altra parte del mondo, ormai. Erano pur sempre due persone che gli volevano bene.
    Venne risvegliato dalla voce concitata di suo zio, che gli chiedeva dove fosse, sottolineando quanto lui e la zia fossero in pensiero per lui. "Perchè non ci hai chiamati ieri?" Il ventenne alzò gli occhi al cielo. Non gli andava già più a genio la loro apprensività. Però, in fondo, un po'li capiva. Chi non si sarebbe preoccupato di perdere nuovamente qualcuno di caro, dopo averlo già perso una volta, per ben cinque anni?
    -Il telefono non prendeva- mentì. In realtà, la causa aveva un nome, e fattezze umane. Taehyung. Dall'altro capo del telefono gli giunse uno sbuffo, seguito da uno sbrigativo -Okay, ciao.-, poi la chiamata finì. Il ventenne sapeva già che, con quel gesto, lo zio esplicitava la sua delusione. Per quanto non se lo ricordasse affatto, aveva l'impressione che fosse un gesto abitudinario per quell'uomo. "Ben fatto, Seokjin." Si rimproverò, anche se non c'era nulla di cui sgridarsi. Non era colpa sua. Non lo era mai stata. Però il ragazzo si sentiva ugualmente in colpa, forse più per aver mentito agli zii per evitare che si preoccupassero che per altro.
    Finalmente arrivò Taehyung ad occupare la sedia di fronte a lui, salutandolo con un largo sorriso. Seokjin si chiedeva perchè, però, ogni cosa in quel ragazzo gli sembrasse così sinistra. Per scacciare questi pensieri, decise di parlare. Aveva bisogno di prendere una boccata d'aria.
    -Ehm... Ti va se usciamo? Ho voglia di fare una passeggiata.-
    -Va bene, vado a pagare.- Asserì l'altro, in tono pacato.

    Usciti dal locale fecero una lunga passeggiata, fianco a fianco, immersi nel più profondo silenzio. Poteva sembrare così assurdo ma, per quanto non si vedessero da cinque anni, non si erano poi parlati molto. Tra loro c'erano soltanto stati sguardi d'intesa, e di studio. Nè interrogativi, nè spiegazioni. Niente. Sembravano entrambi in attesa che tutto venisse fuori in modo naturale.
    Alla fine arrivarono ad un parco e, trovato un posto un po'isolato, si sedettero sull'erba, uno di fianco all'altro.
    -Ehi, dove sei stato in questi cinque anni?- osò infine chiedere Taehyung, la voce rotta dall'agitazione. Tremava. Seokjin se ne accorse, allora strinse le grandi mani del minore nelle sue; le lunghe dita s'intrecciarono a quelle storte e screpolate di lui. Infine rispose.
    -In giro.-
    Non aveva ancora voglia di affrontare l'argomento malattia. Con sua grande sorpresa, il più giovane non insistette.
    -Avrai visto tanti bei posti, eh...-
    Questa frase uscì dalla bocca di Taehyung poco più che sussurrata, cosicchè Seokjin non riuscì a coglierne il tono.
    "Li avrò visti sicuramente. Peccato che non li ricordi. E comunque, nessun posto è come casa. Peccato che non ricordi nemmeno se la ho, una casa." Lo pensò, ma non lo disse. Invece si strinse ancora di più a Taehyung. La distanza tra loro era ormai minima, ma non per il freddo. Quasi d'istinto, il più giovane prese l'iniziativa, e quella distanza si annullò. Le labbra dei due ragazzi aderirono, come se fosse la cosa più naturale del mondo e al contempo qualcosa che aspettavano da anni.

    Dietro di loro il cielo, lievemente rosato, segnalava che un altro tramonto stava per arrivare.

    Quel bacio non era però segno d'amore, era un cercarsi, era l'espressione di un bisogno di affetto mai ricevuto. Con quel gesto, i due avevano sancito che era arrivato il momento di ubriacarsi di quell'affetto. Perciò, fu una naturale conseguenza che a quel bacio ne seguisse un altro. Poi un altro ancora. Si baciarono fino a perdere il conto, con desiderio e bisogno, mentre i loro corpi a contatto cancellavano il freddo dell'inverno. Alla fine, poco prima che venissero chiusi i cancelli del parco, i due si alzarono, incamminandosi mano nella mano verso la provvisoria casa di Seokjin, consapevoli che, per quanto fosse effimera la loro felicità in quel momento, era esattamente ciò di cui avevano bisogno. Chiuso l'uscio dietro di sè, i due ripresero a baciarsi, di comune accordo, nel silenzio di quell'edificio che per la prima volta trasudava familiarità. Erano spinti dal desiderio di annullare in un solo colpo una distanza durata ben cinque anni e avevano bisogno l'uno dell'altro in modo quasi morboso, come se soltanto loro due fossero in grado di colmarsi i vuoti a vicenda. Perciò, nessuno dei due si bloccò quando il bisogno li spinse a cercarsi anche tra le lenzuola, nella calma di quella notte così fredda, che aveva riservato un po'di calore soltanto per loro.
     
    Top
    .
0 replies since 17/11/2017, 00:36   57 views
  Share  
.